Il sanamahismo (Meitei: Sanamahi Laining, lett. "religione sanamahi")[1][2] è la religione tradizionale del popolo meitei di Manipur, nell'India nordorientale. È una religione politeista e prende il nome dal dio Lainingthou Sanamahi, una delle divinità più importanti del credo meitei.[3][4][5] Sanamahi è il figlio maggiore del dio supremo Saalailel Sidaba e della dea suprema Leimarel Sidabi. Tradizionalmente ogni famiglia meitei, indipendentemente dalla religione, adora Sanamahi e Leimarel Sidabi. L'importanza di Sanamahi nella religione è sottolineata anche dal nome stesso che significa Oro Liquido. Il sanamahismo non ha un capo ma ha un organismo religioso, il Maru Loishang (noto anche come Pandit Loishang) che sovrintende tutte le principali attività e questioni religiose, compresi i comportamenti di sacerdoti e sacerdotesse.[6] Il Maru Loishang funge anche da tribunale per le controversie religiose.[6] Ci sono tre dipartimenti principali sotto il Pandit Loishang, vale a dire, l'Amaiba Loishang, il Pena Asheiba Loishang e l'Amaibi Loishang.[7] Questi dipartimenti esistono sin dal regno del re Meidingu Hongnemyoi Khunjao Naothingkhong di Manipur nel 662 d.C.[7]
Tutte le divinità del sanamahismo sono indicate dal termine universale Lai che significa dio in manipuri. Quando ci si riferisce a una divinità maschile, vengono usati i termini Lainingthou, Ebhudhou o Epa, mentre i termini Lairembi, Ebhendhou o Ema sono usati per riferirsi a una divinità femminile. Lairembi è usato principalmente per gli Umang Lai, che rappresentano le principali divinità o reincarnazioni di divinità.
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